L’ascolto alla base di una nuova organizzazione del lavoro: Smart Working e venerdì corto in Rigoni di Asiago

L’ORGANIZZAZIONE

Rigoni di Asiago è un’azienda alimentare italiana specializzata nella produzione di prodotti biologici, in particolare confetture, miele e creme spalmabili. Fondata nel 1923, Rigoni di Asiago si distingue per l’uso di materie prime biologiche di alta qualità, per offrire prodotti buoni per le persone e per l’ambiente. Oltre alla sede centrale di Asiago, l’azienda ha due stabilimenti produttivi a Foza e ad Albaredo d’Adige nel veronese, dove è presente anche il centro logistico di gruppo. L’azienda occupa circa 150 dipendenti ed è fortemente presente e in espansione nei mercati internazionali che rappresentano il 40% del valore generato. Nel 2021 ha acquisito Saveurs & Nature, azienda francese specializzata in cioccolato biologico.

LE ESIGENZE

Uno dei principi fondamentali dell’azienda è l’impegno verso pratiche commerciali etiche, che includono un profondo rispetto e apprezzamento per ogni dipendente. In aderenza a questa visione, da sempre Rigoni di Asiago ha introdotto iniziative che promuovano un ambiente di lavoro che valorizzi e dia priorità al benessere e alla soddisfazione della propria forza lavoro. Altro elemento importante è costituito dall’ascolto dei desideri espressi dai dipendenti stessi. Prestando attenzione alle esigenze dei propri dipendenti e tenendo conto delle loro proposte, Rigoni d’Asiago ha introdotto la policy del “venerdì corto” e lo Smart Working.

LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA

Tre anni fa, prima della pandemia di Covid-19, arrivò una richiesta da parte del team Finance che chiedeva ai vertici aziendali la possibilità di fruire di “venerdì corti” durante il periodo estivo. L’azienda ha ascoltato questa richiesta e ha avviato un progetto pilota di tre mesi che ha coinvolto solo il dipartimento Amministrazione, Finanza e Controllo. Al termine della sperimentazione la richiesta è stata incorporata come politica permanente e successivamente estesa a tutti i reparti non produttivi delle sedi di Asiago e Albaredo d’Adige (circa 70 persone: tutti i white collar, circa il 50% della forza lavoro complessiva). L’iniziativa prevede la riduzione dell’orario di lavoro della giornata del venerdì a 5,5 ore (anziché 8) e la possibilità di riprogrammare le altre ore sui primi 4 giorni alla settimana. I dipendenti possono dunque lavorare 8,5 ore dal lunedì al giovedì e uscire alle 14.00 del venerdì. Le ore mancanti all’orario settimanale normale (30’) sono coperte con permesso retribuito (ROL).

Inoltre, nel luglio 2022 è stata lanciata una nuova iniziativa di Smart Working e flessibilità, volta a consolidare le misure inizialmente stabilite durante la pandemia, poiché l’azienda ha riconosciuto che i dipendenti avevano apprezzato l’introduzione di forme di flessibilità di luogo. Questa iniziativa è orientata non solo all’introduzione del lavoro a distanza, ma anche all’applicazione dei concetti di agilità e flessibilità del lavoro nel suo complesso. Infatti, è stata condotta una prima fase di ricerca per comprendere appieno cosa significasse Smart Working e come potesse essere applicato per soddisfare le specifiche esigenze e peculiarità dell’azienda.

Il modello di Smart Working introdotto consente ai lavoratori di svolgere il 60% del lavoro in presenza e il 40% del lavoro da remoto. L’indicazione costituisce una linea guida indicativa e c’è flessibilità di aumentare in alcuni periodi le giornate di lavoro da remoto purché venga rispettato un equilibrio adeguato nel medio periodo e la decisione venga presa in accordo con il team di lavoro. L’azienda viene incontro anche le esigenze particolari di alcuni dipendenti, come i caregiver o neo-genitori, prevedendo la possibilità di maggiore flessibilità per adattarsi alle loro circostanze.

In merito alla flessibilità oraria, sia nelle giornate di lavoro da remoto sia in quelle in sede, i lavoratori hanno flessibilità nell’orario di inizio e di fine giornata, oltre che nella definizione della pausa pranzo.
Per quanto riguarda la flessibilità di luogo, nei giorni di lavoro a distanza, ai dipendenti viene concessa la libertà di lavorare da qualsiasi luogo, a condizione che vengano soddisfatti alcuni criteri fondamentali, tra cui una connettività Internet stabile, una postazione sicura, un ambiente privo di rumore, la privacy e la sicurezza dei dati. L’azienda si astiene dall’imporre norme specifiche, in quanto ha fiducia sul giudizio dei propri dipendenti nella scelta del luogo da dove svolgere le attività da remoto.

Per applicare con successo queste misure, l’azienda riconosce la necessità di disporre di una tecnologia adeguata per supportare i propri dipendenti. Di conseguenza, sono stati forniti pc portatili a tutta la forza lavoro, headset ed è stata messa a disposizione una nuova suite Cloud di strumenti utili per la comunicazione, la collaborazione e la produttività. Inoltre, l’azienda ha avviato un progetto di ripensamento degli spazi all’interno dei propri uffici, al fine di disegnare un luogo di lavoro funzionale alle pratiche di Smart Working.

Per questo motivo, tra un paio d’anni sarà inaugurata una nuova sede che offrirà spazi differenziati per adattarsi alle diverse esigenze lavorative.
Parallelamente, l’azienda sta attuando una trasformazione culturale, sviluppando un programma di leadership in collaborazione con i 12 direttori esecutivi. La responsabilizzazione dei dipendenti è una pietra miliare dello Smart Working e della flessibilità. Pertanto, il programma non solo enfatizza le capacità di leadership, ma si concentra anche sull’elaborazione di strategie per promuovere l’autonomia e la responsabilizzazione dei dipendenti. Inoltre, per introdurre la cultura dello Smart Working, sono state organizzate sessioni di formazione sul suo significato, sui cambiamenti necessari all’interno dell’azienda e sul suo piano di attuazione. Anche grazie ai nuovi strumenti messi a disposizione, i collaboratori e i team hanno iniziato ad adottare differenti routine lavorative (sprint settimanali, monitoraggio dei task in modalità kanban, lavoro asincrono e in co-authoring) che hanno portato una maggiore autonomia e responsabilizzazione dei ruoli. Infine a supporto dell’iniziativa è stata implementata una modern intranet (“Rigoni People”) e un sistema di digital signage (monitor di broadcasting notizie per gli stabilimenti produttivi) con l’obiettivo di tenere tutti i collaboratori informati, connessi e coinvolti – ovunque essi lavorino. L’azienda riconosce che questa trasparenza e il dialogo con i propri dipendenti sono un aspetto fondamentale per il successo del progetto.

Anche se le iniziative sono nate dall’ascolto dei dipendenti, si riscontra ancora una certa resistenza, in particolare da parte di persone e manager abituati a modalità di lavoro tradizionali, più titubanti nell’accogliere i cambiamenti nelle loro abitudini lavorative. Tuttavia, l’azienda ritiene fondamentale aiutare tutti i dipendenti a comprendere i notevoli vantaggi che lo Smart Working può offrire, non solo per il loro equilibrio tra lavoro e vita privata, ma anche per il successo complessivo dell’azienda. In questo modo, attraverso una comunicazione aperta e la cooperazione, l’azienda sarà in grado di creare una cultura dell’ambiente di lavoro che valorizzi la flessibilità e dia ai dipendenti la possibilità di raggiungere il loro pieno potenziale.

I BENEFICI

Rigoni d’Asiago è pienamente consapevole che il futuro del lavoro si sta muovendo in una direzione più flessibile e intelligente. Sebbene l’azienda non disponga a oggi di metriche quantitative per misurare i benefici delle politiche implementate, il percorso avviato ha mostrato benefici per l’organizzazione, le persone e l’ambiente.

Le iniziative di flessibilità hanno permesso all’organizzazione di attrarre talenti fuori dal territorio dell’Altopiano, introdurre un modello organizzativo di leadership orizzontale e un maggiore orientamento alla performance.
I dipendenti sono soddisfatti dell’iniziativa e mostrano maggior empowerment ed engagement. Le persone apprezzano la possibilità di poter meglio conciliare il lavoro con le esigenze personali (ad es. inerenti a ruoli genitoriali o di caregiving).

Anche in tema di sostenibilità ambientale le iniziative hanno avuto un impatto positivo: diverse persone che lavorano ad Asiago provengono dalla pianura, percorrendo per ogni tratta andata- ritorno fino a 100 km al giorno. Evitare il lungo percorso per alcuni giorni a settimana costituisce un importante elemento di riduzione delle emissioni di CO2 per i trasporti.

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Eleonora Evstifeew

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Antonella Zagheni

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