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Circa 850 milioni di fatture elettroniche B2b emesse tra gennaio e inizio giugno, scarti al 2%, 8% di soggetti non obbligati che hanno optato per la fattura elettronica.. Quali benefici su ciclo attivo e passivo? Perché qualcuno riverla un appesantimento operativo? 6 le opportuità da cogliere se le aziende non si fermano all’adempimento normativo. Piattaforme, sistemi di pagamento più agili, blockchain e intelligenza artificile, possono stimolare la crescita dell’eCommerce B2b.

Il sistema agroalimentare italiano è sempre più attento e sensibile ai benefici generati dall’innovazione digitale. Lo dimostrano i dati della Ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood, dedicata ad analizzare gli impatti dell’innovazione digitale nei diversi contesti dell’agroalimentare, con particolare attenzione al mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 e al ruolo dell’innovazione digitale a supporto della Qualità Alimentare e della Tracciabilità di filiera.

Nel 2018 il numero dei cyber attacchi è cresciuto esponenzialmente con minacce sempre nuove. Le imprese italiane aumentano gli investimenti sulla prevenzione dei rischi, ma faticano ad adattarsi alla rapida evoluzione delle modalità di aggressione.

A oggi solo il 3,4% degli 1,47 miliardi di fatture nel mondo B2b in Italia è emesso in modalità elettronica. Circa il 50% delle imprese vede l’obbligo di fatturazione elettronica, che dal 1° gennaio 2019 coinvolgerà quasi 5 milioni di Partite IVA, come un’occasione per ottimizzare i processi: quelli esecutivi, che nel 2017 coinvolgono “solo” 130.000 aziende e quelli collaborativi, sviluppati principalmente da grandi imprese. Alcune nuove frontiere che possono incrementare la diffusione del Digital B2b sono la blokchain o le innovazioni derivanti dal mondo delle startup.

Nel 2017 il cyber crime è aumentato in modo incessante e progressivo, con attacchi sempre più frequenti, aggressivi e sofisticati, ma è cresciuto anche il mercato delle soluzioni di information security trainato dai progetti di adeguamento al General Data Protection Regulation (GDPR).

L’innovazione digitale può contribuire a migliorare la competitività del settore agroalimentare italiano, garantendo più qualità ai prodotti e ottimizzazione delle filiere. La ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood ha analizzato come l’innovazione digitale sta cambiando il volto di un settore strategico per l’economia del Sistema Paese.

È il momento di andare oltre una digitalizzazione a “silos” – per singoli progetti - e a “monadi” - per singole imprese - e concentrarsi sulla creazione di un vero e proprio ecosistema integrato digitale: “Digital B2b”, per gettare solide fondamenta di una Trasformazione Digitale del Paese.

Il Cyber Crime è una minaccia concreta, invisibile, ma in grado di condizionare il mondo, come dimostrano i quotidiani fatti di cronaca. Le implicazioni per le persone e le imprese sono imponenti e richiedono nuove strumenti e modelli per farvi fronte.

Sono 650mila le aziende che a fine 2015 portavano in conservazione digitale le proprie fatture. Nel 2015 le imprese hanno transato in via telematica con altre imprese un valore pari a 260 miliardi di euro, poco meno del 10% del totale dei rapporti commerciali B2b del nostro Paese, che raggiunge i 2.700 miliardi.

Negli ultimi anni è cresciuto l'interesse attorno ai temi dell’information security e della gestione della privacy, trainato dall’evoluzione del contesto tecnologico e da eventi internazionali che hanno portato l’attenzione sulle implicazioni di un approccio superficiale alla gestione della sicurezza aziendale. Studi a livello nazionale ed internazionale evidenziano una preoccupante crescita delle minacce rispetto al passato, a cui sono esposte aziende di tutti i settori industriali, e che si traduce in perdite misurabili. Prendendo atto della situazione, le aziende hanno rafforzato il budget destinato alla gestione dell'information security e privacy investendo, in media, il 7% in più.

Il percorso verso la Digitalizzazione che il nostro Sistema Paese cerca faticosamente da anni di intraprendere ha visto nella recente introduzione dell’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA un momento di grande rilievo. Partito da più di un anno e da pochi mesi esteso a tutti gli Enti pubblici, tale obbligo sta dando un forte contributo alla diffusione di competenze digitali significative: in non pochi casi divenute più evolute nella PA che in molte imprese private.

Fattura elettronica. Fatturazione elettronica. Comunque lo vogliate chiamare, il nuovo formato digitale delle fatture verso la Pubblica Amministrazione ha tutti i numeri per produrre enormi risparmi non solo per la Pa, ma anche per le imprese che ci lavorano.
Quest’infografica prodotta dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e Visiwa riassume i risultati dell’ultimo rapporto del Polimi, secondo i quali la nuova fattura elettronica Pa potrebbe portare risparmi per un miliardo di euro: una media di ben 17 euro per ognuna delle fatture emesse ogni anno verso le Pubbliche Amministrazioni (ben 60 milioni).