L’Italia è 25esima su 29 Paesi europei nell'ultima classifica del DESI — l'indice della Commissione Europea che misura i progressi dei Paesi europei nella digitalizzazione dell’economia e della società — ma è anche tra i Paesi che hanno registrato la crescita più alta dal 2013 al 2015 (+19,7%).
Lo studio dei percorsi dei Paesi che prima di noi si sono impegnati profonde trasformazioni digitali conferma che:
- per accelerare i processi di attuazione dell’AD è necessario che il pubblico e il privato collaborino di più e meglio;
- la digitalizzazione di un Paese è strettamente correlata alla sua crescita economica, sociale, industriale e legalitaria. È quindi necessario investire in digitalizzazione per colmare i gap che ci separano dagli altri Paesi europei;
- le direttive europee – recepite nel nuovo codice dei contratti pubblici – offrono nuove opportunità di collaborazione tra PA e imprese che vogliano fare innovazione digitale. È però necessario presidiare l’approvazione dei provvedimenti che lo renderanno pienamente operativo onde evitare che il nuovo codice rallenti le collaborazioni tra PA e imprese.
A livello locale, praticamente tutte le Regioni italiane hanno una strategia di attuazione dell’Agenda Digitale pienamente definita. Esse, tuttavia, hanno ancora una posizione sul DESI quasi sempre inferiore alla media europea, con il gap maggiore che si registra nell’area della connettività. Esistono ancora differenze tra le Regioni del Nord e quelle Sud, ma sono meno significative del ritardo complessivo del Paese. Eterogenea è anche la copertura di banda larga.