Nel 2018 le startup hi-tech italiane che hanno ricevuto finanziamenti in equity hanno raccolto 267 milioni di euro in più rispetto al 2017, quasi raddoppiando il valore complessivo del settore. La crescita si è registrata in tutti i comparti: gli investimenti da parte di attori formali raddoppiano, passando dai 107 milioni del 2017 ai 215 milioni del 2018. Allo stesso tempo i finanziamenti da attori informali, seconda componente che determina il valore complessivo, mostrano anch’essi una crescita rilevante e significativa (+58%) che li porta a raggiungere quota 154 milioni di euro (contro i 98 di consuntivo del 2017). La componente dei finanziamenti internazionali si conferma anche quest’anno estremamente rilevante e in forte crescita rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 229 milioni di euro (38,3% sulla raccolta complessiva), +82% rispetto ai 126 milioni di euro consuntivati nel 2017. Il finanziamento medio raccolto dalle 78 startup finanziate nel 2017 aumenta rispetto agli anni precedenti: il consuntivo mostra come il 46% dei round superino la rappresentativa soglia del milione.
I principali risultati di questa ricerca puntano tutti in maniera chiara verso una direzione: la necessità di “fare sistema”, convergendo verso una forte collaborazione tra tutti gli attori in gioco. Affinché un ecosistema imprenditoriale si sviluppi, ciascuna componente deve fare la sua parte, e in cambio ottenere la sua quota di valore. In questa fase cruciale di sviluppo verso la creazione di una solida piattaforma per startup e scaleup italiane, è dunque fondamentale ribadire come la collaborazione tra startup e altri attori dell’ecosistema, incluse le imprese consolidate, crei mutuo valore e molteplici benefici. Questo a patto che tale collaborazione abbia le caratteristiche strutturali che denominiamo “3S”:: dev’essere sistematica, ovvero deve essere perseguita con continuità all’intero di una pianificazione integrata, strategica, affinché determini la possibilità di creare e catturare nuove opportunità e impatti sulle performance e sul vantaggio competitivo di lungo periodo; e scientifica, in quanto richiede l’adozione di approcci sperimentali e scientifici all’imprenditorialità (e.g. Lean Startup Approaches) basati sul test e sulla misurazione dei risultati dei modelli di business originali scaturiti dalle iniziative imprenditoriali.