Pagamenti alle PMI: brevi per legge è possibile?

21 giugno 2017 / Di Antonella Moretto / 0 Comments

Il tema dei lunghi tempi di pagamento è caldo e fortemente dibattuto a livello italiano. I dati presentati annualmente dall’Osservatorio Supply Chain Finance evidenziano tempi di pagamento medi da parte delle imprese italiane pari a 137 giorni, un valore ben lontano dagli spesso proclamati 60 o 90 giorni. Il dato è di per sé allarmante, ma il tema diventa ancora più critico in quanto chi si trova a pagare maggiormente lo scotto dei lunghi tempi di pagamento sono indubbiamente le Piccole e Medie Imprese (PMI). Benché costituiscano il principale tessuto imprenditoriale del nostro paese, troppo spesso le PMI si trovano in una posizione di svantaggio rispetto a grandi clienti e quindi accettano tempi di pagamento lunghi, nonostante le minori possibilità di accesso al credito a loro disposizione.

Va detto che si tratta di una criticità non solo italiana, e altri paesi europei si stanno muovendo per arginare questo fenomeno. Da sottolineare è soprattutto il fenomeno Olandese, che ha promosso nel marzo 2017 una normativa che sancisce che il grande cliente non possa imporre ai propri fornitori di piccole dimensioni (vale a dire con due delle seguenti condizioni: meno di 250 dipendenti, non più di 40 milioni di € di fatturato e non più di 20 milioni di € di immobilizzazioni) tempi di pagamento superiori ai 60 giorni. La legge inoltre sancisce che chi paga oltre i 60 giorni, veda i tempi di pagamento contrattuali automaticamente ridotti a 30 giorni, oltre i quali i fornitori possono richiedere gli interessi, il cui diritto rimane valido per 5 anni ed è cedibile a terzi. A soli 3 mesi dalla proposta è difficile fare un bilancio della validità di queste soluzioni, soprattutto in termini di reale impatto sul sistema economico, visto che precedenti tentativi non avevano dato i risultati sperati.

Ma tornando al nostro paese, data la forte rilevanza delle PMI per il nostro tessuto economico, quali vantaggi potrebbe portare una legislazione di questo tipo a livello italiano? Sicuramente una legge esplicitamente volta a tutelare le PMI sarebbe un passo importante, per dichiarare che gli attori più piccoli non devono pagare il costo dell’intera filiera in termini finanziari. Si potrebbe, inoltre, auspicare un impatto rilevante sulle relazioni di filiera, andando ad arginare il fenomeno deleterio dell’aumento sconsiderato dei tempi di pagamento senza una piena valutazione degli impatti operativi e di continuità delle filiere derivanti da queste scelte. Un focus esteso a tutte le filiere potrebbe rivelarsi, infine, uno strumento più efficace rispetto a scelte settoriali o locali. I primi tentativi di regolamentazione dei tempi di pagamento (come avvenuto in passato con l’articolo 62 relativo ai prodotti alimentari) hanno lasciato intravedere spiragli sensibili di miglioramento, ma sicuramente una legge estesa, rivolta non ad un solo settore ma a tutte le imprese di piccole dimensioni, potrebbe portare un importante contributo di liquidità al sistema paese, rivitalizzando soprattutto gli anelli più deboli delle nostre filiere manifatturiere.


Antonella Moretto e Federico Caniato, Direttori Osservatorio Supply Chain Finance

  • Autore

Ricercatore in ambito Purchasing and Supply Management presso la School of Management del Politecnico di Milano e Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance. Docente di Supplier Relationship Management nel corso di laurea in Ingegneria Gestionale.