Consumare meno grazie alla Smart Home: l’innovazione tecnologica come chiave per l’efficienza energetica
A cura di:
Roberta Vadruccio – Ricercatrice Osservatorio Internet of Things
Giulio Salvadori – Direttore Osservatorio Internet of Things
La crisi energetica che sta colpendo l’Europa ha portato con sé anche un ripensamento complessivo delle logiche di approvvigionamento, sia in termini di fonti energetiche che di relativa fornitura. E mentre i policy-makers sono al lavoro per cercare una soluzione all’aumento vertiginoso dei prezzi e alla riduzione dell’offerta, anche ognuno di noi può fare la propria parte per risparmiare sulla bolletta.
Oltre a porre una maggiore attenzione verso i propri consumi tramite comportamenti virtuosi – come, ad esempio, spegnere le luci o gli elettrodomestici, non lasciandoli in stand-by – un aiuto importante può arrivare dalla tecnologia, e in particolare dall’Internet of Things (IoT).
Infatti, le tecnologie IoT per la casa – la cosiddetta “Smart Home” – possono abilitare numerosi benefici che spaziano dal comfort alla sicurezza, fino all’efficientamento dei consumi energetici. Per dare un contributo in questa direzione, l’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano ha realizzato un modello per stimare i benefici abilitati da tali tecnologie, focalizzando l’indagine sulla riduzione dei consumi energetici a seguito di un intervento di retrofitting, ossia agendo su immobili già esistenti e non necessariamente solo su nuove costruzioni.
Dall’analisi è risultato che il loro utilizzo può contribuire a ridurre i consumi energetici annuali di circa il 23% nel caso del riscaldamento e di circa il 20% nel caso della componente elettrica. Ciò comporta un risparmio complessivo pari a 330 euro/anno per un bilocale di ca. 70 mq, e 460 euro/anno considerando invece un trilocale di ca. 100 mq. I suddetti risparmi possono essere ottenuti grazie a una serie di benefici e comportamenti virtuosi abilitati dai dispositivi smart. Infatti, grazie ad essi è possibile, ad esempio, impostare temperatura e illuminazione differenti a seconda dello stato di occupazione di ciascun ambiente della casa.
Entrando nel dettaglio della stima, i dispositivi IoT considerati fanno riferimento a termostati e valvole termostatiche gestibili da remoto, nel caso del riscaldamento, e a condizionatori smart, lampadine, sensori di rilevazione presenza e prese elettriche connesse per la componente elettrica, nonché i relativi sistemi di controllo (gateway, smart switch). In tutti i casi, le voci di costo fanno riferimento sia all’acquisto che all’installazione. Partendo da informazioni strutturali relative all’abitazione considerata (ad esempio la classe energetica, il numero di stanze, l’area geografica) e da alcune indicazioni sulle abitudini dello specifico utente, è stato quindi possibile calcolare il risparmio economico di un’abitazione smart rispetto a una tradizionale. Si tratta di un beneficio piuttosto rilevante e con importanti impatti sul bilancio familiare, che va nella stessa direzione delle nuove misure di emergenza approvate dal Consiglio Europeo per ridurre i prezzi dell’energia.
Infatti, i ministri UE dell’Energia hanno recentemente raggiunto un accordo politico con l’obiettivo di introdurre misure comuni volte a ridurre la domanda di energia elettrica e a incassare e ridistribuire ai clienti finali i ricavi eccedenti del settore energetico. Tra le misure introdotte, quella che interessa direttamente i cittadini mira a ridurre complessivamente del 10% il consumo lordo di energia elettrica, che scende al 5% nelle ore di punta, nel periodo compreso tra il 1º dicembre 2022 e il 31 marzo 2023. Spetterà poi a ciascuno Stato membro scegliere le misure idonee a raggiungere i suddetti obiettivi.
Allargando il focus ad altre innovazioni di frontiera, l’uso combinato dell’Intelligenza Artificiale e dell’IoT apre a una serie di scenari innovativi, che prenderanno sempre più piede nel prossimo futuro.
L’utilizzo dell’AI rappresenterà un tassello di crescente importanza all’interno dell’ecosistema delle case intelligenti, abilitando lo sviluppo di nuove funzionalità anche in ambito energetico, proponendosi come una vera e propria governante di casa, in grado di gestire i consumi energetici dei vari dispositivi o coordinando gli scambi energetici tra abitazioni diverse, abilitando la cosiddetta “Smart Grid”. Ad esempio, sarà possibile predire quando accendere l’impianto di riscaldamento all’interno dell’abitazione, mediante l’utilizzo di algoritmi predittivi di machine learning basati sui dati storici di utilizzo dell’utente e sulle previsioni metereologiche. Un futuro non così lontano, visto che esistono già oggi realtà imprenditoriali che stanno sviluppando soluzioni di questo tipo.
In questo quadro, diventa imprescindibile per le aziende produttrici e, più in ampio, per tutto l’ecosistema Smart Home, garantire la privacy e la sicurezza dei dati del consumatore. La Commissione Europea si sta infatti muovendo in questo senso con il Cyber Resilience Act, un nuovo regolamento che introduce norme per produttori e venditori di prodotti digitali, volte a garantire la sicurezza informatica del consumatore. In particolare, i produttori dovranno migliorare la sicurezza dei dispositivi già in fase di progettazione e sviluppo, nonché durante l’intero ciclo di vita, monitorando nel tempo le possibili vulnerabilità.
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