Dopo un periodo di crescita sostenuta, la digitalizzazione nel B2b ha subito una battuta d’arresto nell’ultimo anno. Dopo la spinta propulsiva data da fattori esogeni quali l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica e l’emergenza Covid, il digital B2b sembra far fatica a trovare un nuovo impulso innovatore. Al generale stato di inerzia contribuiscono alcune barriere diffuse quali differenti livelli di dotazione tecnologica, standard di filiera eterogenei e bisogni diversi da filiera a filiera, che impediscono alle aziende italiane di raggiungere una piena maturità digitale.

È questa la prospettiva approfondita il 22 giugno durante il Convegno della ventunesima edizione dell’Osservatorio Digital B2bDigital B2b: chi si ferma è perduto!“, titolo scelto per enfatizzare la necessità di un atteggiamento attivo e dinamico per tornare a muoversi nella direzione di una sempre più elevata maturità digitale nel B2b.

eCommerce B2b: le tecnologie abilitanti e gli approcci delle aziende italiane

Nel 2022, il valore dell’eCommerce B2b – ovvero il valore di tutte le transazioni in cui gli ordini sono scambiati in formato digitale dalle imprese – ha raggiunto la quota di 468 miliardi di euro, determinando una crescita del 3% rispetto al 2021, con un’incidenza però ferma al 21% sul totale del transato B2b italiano.” Sono questi i risultati riportati da Paola Olivares, direttrice dell’Osservatorio Digital B2b. Nonostante i valori in apparenza positivi e un’adozione sempre più pervasiva delle tecnologie abilitanti, risulta ancora basso il tasso di penetrazione dell’eCommerce B2b, con solo un ordine su cinque scambiato in digitale dalle imprese.

Un’indagine condotta dall’Osservatorio attraverso la realizzazione di interviste esplorative rivela, inoltre, che la maggior parte delle progettualità di eCommerce B2b attivate dalle aziende italiane sono ancora immature, riducendosi a “semplici vetrine o punti di raccolta di richieste d’ordine, attivati in situazioni di emergenza o di adeguamento all’offerta dei competitor”, spiega Clarissa Falcone, Ricercatrice dell’Osservatorio.

A seguire, Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Digital B2b, ha dato il via alla tavola rotonda di approfondimento a cui hanno partecipato Cedric Le Palmec, Commerce Sales Executive Italy di Adobe, Davide Rubini, Global Enterprise Processes and Technology Director di Amplifon, Giovanni Montrone, Responsabile Qualità di Conad Nord Ovest e Lorenzo Guagliumi, Direttore Operativo di TECO. I relatori hanno discusso le progettualità in ambito eCommerce B2b attivate dalle loro aziende, alcune delle principali barriere riscontrate nell’introduzione ed evoluzione dei progetti e gli sviluppi futuri in programma, sia sul fronte delle tecnologie di integrazione sia su quello delle tecnologie di interfaccia.

I processi di relazione: un focus sulla consegna

Anche la digitalizzazione dei documenti di trasporto (DdT) è ferma al palo, con solo il 34% delle aziende italiane che emette DdT in formato digitale e il 25% che li riceve. In una situazione di simile stallo si trovano anche altri documenti legati alla fase di consegna come il CMR digitale e la bolla doganale. “I tempi sono maturi per ipotizzare un obbligo di digitalizzazione dei Documenti di Trasporto sul territorio nazionale che snellirebbe ulteriormente le attività amministrativo-contabili delle imprese”, dichiara Riccardo Mangiaracina.
I partecipanti al Convegno sembrano essere in forte accordo con questa prospettiva: un sondaggio live con il pubblico ha rivelato che la quasi totalità sarebbe favorevole all’introduzione di un obbligo generalizzato di DdT per dare un più deciso impulso alla digitalizzazione di questa tipologia documentale e ai processi amministrativo-contabili che ne dipendono.

In seguito, Umberto Zanini, Responsabile dell’Area tecnico-normativa dell’Osservatorio Digital B2b, ha fatto da moderatore per la tavola rotonda di approfondimento dove Marco Rossi, Responsabile ICT Unità Logistica Centralizzata di Area Vasta Emilia Nord, Tiziano Ferrari, Order Planning Director di Unieuro e Ugo Paolillo, SAP Specialist di La Doria hanno portato la loro testimonianza riguardo ai progetti di digitalizzazione dei DdT introdotti nelle rispettive realtà aziendali. Durante la tavola rotonda gli ospiti hanno anche preso parte alla scrittura collaborativa di una lettera aperta alle istituzioni preposte in cui hanno stilato una lista di benefici legati all’introduzione di un obbligo generalizzato di DdT.

I processi interni: firma informatica e conservazione digitale

I risultati di ricerca dell’Osservatorio Digital B2b riportano una crescita del +0,4% dei certificati di firma rilasciati, con un incremento anche degli utilizzi effettivi rispetto al 2022. Sempre più forte risulta essere anche la sinergia tra firme elettroniche e altri sistemi fiduciari.

Nel contesto dell’analisi dei trend riguardanti la digitalizzazione dei processi interni si è inserito l’intervento di Giusella Finocchiaro, Responsabile dell’Area tecnico-giuridica dell’Osservatorio Digital B2b, che ha fornito una prospettiva di insieme sulle recenti evoluzioni del contesto giuridico in materia di digitalizzazione.

Successivamente, Umberto Zanini ha fornito un aggiornamento tecnico-normativo sulle ultime novità nel contesto della conservazione digitale e alcuni spunti di riflessione sulle più recenti evoluzioni dell’ambito.

Alla relativa tavola di discussione hanno preso parte Giancarla Porro, Compliance and Digital Office Manager di Indicom – IDC, Gianluca Marchetti, Amministratore Unico di M.T. e Laura Nicolini, CEO di Creative Mind. I relatori hanno portato la loro esperienza riguardo a come firme e conservazione possono contribuire all’automazione e digitalizzazione dei processi interni rispettando le caratteristiche e specificità di differenti settori, aree di business e ambiti applicativi.

La fatturazione elettronica in Europa

L’ultimo intervento dell’appuntamento, tenuto da Emiliano Menichelli, Responsabile dell’Ufficio Applicativi presso la Divisione Servizi dell’Agenzia delle Entrate, ha fornito un aggiornamento sulle recenti evoluzioni nel campo della fatturazione elettronica europea, soprattutto per quanto riguarda la nuova proposta di direttiva a livello Europeo chiamata “VAT in the Digital Age” che si propone di mettere la fatturazione elettronica europea al centro di un sistema di VAT compliance. Da qui, l’importanza di creare un sistema sovrannazionale interoperabile per la fatturazione elettronica che permetta tuttavia di mantenere i sistemi nazionali introdotti dagli Stati membri, tra cui l’Italia, ancora unico Paesi UE ad aver introdotto un obbligo totale di fattura elettronica sia nel B2g che nel B2b.

Visti il primato e il successo dell’Italia nell’introduzione di un sistema di fatturazione elettronica generalizzata, per non vanificare sforzi e investimenti compiuti è fondamentale la possibilità di mantenere il sistema attuale a livello domestico – osserva a tale proposito Paola Olivares –. È però altrettanto fondamentale disegnare un modello unificato all’interno dell’UE per permettere alle imprese e ai provider di servizi di sviluppare un unico sistema di relazione con tutti i Paesi, senza disperdere energie nella costruzione e manutenzione di connettori e standard ad hoc per la singola nazione”.

Il Convegno finale ha rappresentato un’importante occasione di disseminazione di conoscenza, offrendo prospettive su evoluzioni e sfide della digitalizzazione dei processi di relazione fra imprese. Con entusiasmo, guardiamo all’edizione 2023-2024, pronti ad esplorare nuove domande di ricerca e trend evolutivi.

A cura di

Aida Cavalera

Aida Cavalera

Digital B2b

Analista dell'Osservatorio Digital B2b

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