BLOCKCHAIN MONTHLY OVERVIEW – i trend chiave del mese nel mondo blockchain

Nel mese di novembre il settore blockchain ha visto diversi avvenimenti importanti, di seguito le notizie più rilevanti:

• Le conseguenze del crollo dell’exchange centralizzato FTX stanno iniziando a farsi sentire. Mentre le autorità indagano le cause di questo avvenimento, l’ombra di possibili contagi a livello sistemico ha portato un’ondata di incertezza sui mercati.
• In seguito al crollo di FTX, gli exchange centralizzati stanno introducendo nuove misure per dimostrare al mercato la propria solidità. Molti di questi stanno infatti introducendo le “Proof-of-Reserves” proposte da Vitalik Buterin.
• La community delle Bored Ape Yacht Club (BAYC) sta creando nuove soluzioni per monetizzare i propri NFT sfruttando i diritti di proprietà intellettuali associati alla celebre collezione.
• Alcuni brand stanno iniziando a rilasciare progetti incentrati sul mondo Web3. Dai collectibles, agli strumenti partecipativi, ai “digital twin”, aziende come Nike, Adidas e molte altre stanno esplorando diverse soluzioni.

Maggiori informazioni su questi trend sono riportate in seguito. Ma prima, ecco una rapida istantanea del mercato delle piattaforme blockchain, token e DApp a fine novembre 2022:

• La capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è di 835 miliardi di dollari (-16,8% rispetto al mese precedente).
• La dominance di Bitcoin ed Ethereum è rispettivamente del 38% e del 18%.
• Attualmente ci sono 950 criptovalute e 8.176 token monitorati sul mercato.
• Ad oggi ci sono 12.839 DApp e 227.387 smart contract distribuiti tra le diverse piattaforme.
• BNB Chain e Ethereum sono le piattaforme che ospitano i più grandi ecosistemi di DApp al mondo.
• Il valore totale bloccato (TVL) nei protocolli DeFi è di 41,6 miliardi di dollari (-23,75% rispetto al mese precedente).

Il crollo dell’exchange FTX e l’impatto sul settore crypto

L’11 novembre l’exchange centralizzato di criptovalute FTX ha presentato istanza di fallimento e il suo amministratore delegato Sam Bankman-Fried (meglio conosciuto come SBF), ha dato le dimissioni. Questo crollo ha fortemente scosso il settore, molti sono infatti i timori di possibili contagi ed effetti a catena che possono coinvolgere altri attori dell’ecosistema.

La notizia della bancarotta ha scatenato il panico sui mercati, in particolare dopo che Binance ha invertito la rotta su un accordo preliminare che avrebbe salvato la società di SBF. Alla notizia del dietrofront di Binance, un’ondata di utenti ha cercato di prelevare i propri fondi da FTX, che ha bloccato i prelievi pochi giorni prima di dichiararsi insolvente.

Il crollo di FTX ha colpito pesantemente il settore. I prezzi delle principali criptovalute sono crollati e altre società che avevano rapporti commerciali con FTX si sono trovate in estrema difficoltà. BlockFi ad esempio, ha presentato istanza di fallimento citando tra le cause un’elevata esposizione a FTX.

Il crollo ha dato il via a delle indagini da parte del Dipartimento di Giustizia e della Securities and Exchange Commission, volte a verificare il possibile utilizzo illecito da parte di FTX dei fondi dei propri clienti al fine di sostenere Alameda Research, una società di trading fondata dallo stesso Sam Bankman-Fried.

La proposta di Vitalik Buterin delle Proof-of-Reserves

Sulla scia del crollo di FTX, gli exchange di criptovalute stanno cercando di rispondere alle incertezze del mercato aumentando la propria trasparenza al fine di dimostrare la solidità della propria organizzazione.

In quest’ottica, il co-fondatore di Ethereum Vitalik Buterin ha proposto una soluzione crittografica chiamata “Proof-of-Reserves”. Questa pratica dovrebbe consentire agli exchange di fornire maggiori garanzie agli utenti in assenza di una regolamentazione chiara per questa tipologia di business. La Proof-of-Reserves (PoR) è una verifica indipendente, condotta da una terza parte, che dovrebbe mostrare come gli asset dei depositari siano effettivamente detenuti dagli exchange, prendendo un’istantanea anonima di tutti i saldi posseduti e aggregandoli in un Merkle Tree.

Tuttavia, gli esperti ritengono che la Proof-of-Reserves da sola non possa essere considerata sufficiente per riconquistare la fiducia del pubblico dopo il crollo di FTX, e invocano una maggiore supervisione normativa degli attori operanti nel mercato delle criptovalute.

Infatti, nonostante i dati di verifica della PoR, questi attori rimangono comunque potenzialmente insolventi. La principale critica che viene mossa è che gli exchange possano spostare i fondi subito dopo che è stata scattata l’istantanea. Inoltre, una PoR in sé non è in grado di dimostrare la proprietà esclusiva delle chiavi private dei wallet in cui sono custoditi i fondi, o di rilevare eventuali fondi presi in prestito per manipolare l’esito dell’audit.

In che modo i possessori di Bored Apes stanno monetizzando i loro NFT e i business nati intorno alle BAYC

In poco più di un anno, le Bored Ape Yacht Club (BAYC) sono diventate uno dei principali brand di NFT. Considerato uno tra gli ecosistemi di collectibles digitali più profittevoli, per la maggior parte del 2022 è stato quasi impossibile acquistare un NFT originale BAYC per meno di 100.000$.

Potrebbe tuttavia sorprendere il fatto che la rivendita di un NFT BAYC a prezzo maggiore non sia necessariamente l’unico modo per trarre profitto da una Bored Ape. Esiste infatti l’opportunità di monetizzare tramite i diritti di proprietà intellettuale (IP) della BAYC. Alcune aziende stanno infatti utilizzando gli avatar corrispondenti al loro token come elementi distintivi dei propri brand di cibo e bevande, un esempio di questo utilizzo è il caso del ristorante fast food “Bored & Hungry”.

È interessante notare come i possessori di Bored Ape non siano gli unici che stanno capitalizzando queste opportunità. Alcune aziende tradizionali hanno iniziato a offrire servizi specificamente rivolti ai possessori di Bored Apes, per consentire di sviluppare un marchio sfruttando i diritti di proprietà intellettuale dei loro NFT. Un esempio è Bored Wine Co, che permette ai possessori di BAYC di far stampare i propri avatar sulle bottiglie di sei diversi tipi di vino attraverso un portale “token-gated”.

I brand sport fashion si avvicinano al metaverso, agli NFT e al web3

Sebbene il clamore mediatico intorno agli NFT collezionabili sia diminuito dall’inizio dell’anno, i marchi continuano a sperimentare con questa tecnologia e a sviluppare progetti legati al mondo Web3. In particolare molti brand dell’industria dello sport professionistico e di moda sportiva sono da tempo interessati a esplorare le opportunità di questi nuovi modelli e, soprattutto nel mese di novembre, hanno annunciato diversi progetti.

Dopo aver rivelato la sua strategia “Into the Metaverse”, Adidas Originals ha presentato la sua prima collezione di moda digitale indossabile chiamata “Virtual Gear”. Ai possessori della “capsule collection NFT” di Adidas Originals sono stati assegnati randomicamente dei capi che gli utenti possono scegliere di rivelare per farli indossare al proprio PFP, o di vendere per trarne profitto. Questo lancio segue l’annuncio della piattaforma sviluppata da Nike, chiamata “Dot Swoosh”, per la vendita di capi d’abbigliamento digitali.

Anche i principali club calcistici stanno sviluppando progetti NFT. È il caso del Manchester United, che a novembre ha lanciato la sua prima collezione ufficiale di NFT sulla blockchain di Tezos. Un altro esempio è dato da Binance, che ha lanciato la sua prima campagna di marketing globale con Cristiano Ronaldo, in onore del lancio della collezione “CR7 NFT”.