L’interesse per il 5G continua ad essere elevato anche nel 2022, e questo nonostante il mercato europeo stenti a decollare. Nell’attuale fase critica di avanzamento della tecnologia, è di fondamentale importanza il monitoraggio dei dati sulla copertura, in considerazione della sua diretta correlazione con gli sviluppi del mercato.
Si è discusso negli ultimi mesi di quanto emerso dalle analisi DESI1 e GSMA Intelligence2 riguardo la connettività 5G rispetto alla quale l’Italia ha registrato un valore di copertura particolarmente positivo, compreso tra il 96% e il 99,7%, collocandosi ben al di sopra della media europea. Questa prima interpretazione potrebbe risultare però ingannevole, infatti sia i valori della Commissione Europea che della GSMA si riferiscono alla copertura ottenuta attraverso la Dynamic Spectrum Sharing (condivisione dinamica dello spettro, o DSS) in virtù della quale gli operatori telefonici possono sfruttare lo spettro delle frequenze 4G e renderlo funzionale anche per il 5G.
Un’altra prospettiva, stavolta legata alla mappatura mobile, proviene dal Ministero per l’innovazione tecnologica e da Infratel e riguarda il 5G Non Stand Alone (NSA) in Italia, il quale alla fine del 2021 copre su base territoriale solo il 7,3%, valore ripreso anche dal Report di Ookla che, ampliando lo sguardo a livello europeo,  colloca l’Italia agli ultimi posti in Europa, con un valore superiore solo a Polonia, Germania, Ungheria e Svezia3. Le azioni intraprese nei primi mesi del 2022 dovrebbero consentire di compensare parzialmente questa situazione: gli investimenti degli operatori TLC hanno permesso di incrementare circa dell’80% la copertura della popolazione in NSA rispetto al 2021.

Segnali leggermente positivi anche per quanto riguarda la domanda: in termini di penetrazione, nonostante i valori siano ancora molto bassi, cominciano a vedersi le prime connessioni 5G sul mercato. Un confronto con la situazione internazionale è stato effettuato attraverso gli ultimi dati di GSMA Intelligence risalenti alla terza metà del 2022, in cui si registra una importante differenza nel numero di connessioni attive 5G, ossia di abbonamenti attivi abilitati 5G che utilizzano effettivamente tale tecnologia.

Emergono, infatti, valori importanti per Stati Uniti e Cina (rispettivamente 41,9% e 38,4%) ed un valore particolarmente basso in Europa (8%). Perfino nel contesto europeo si registrano differenze significative, in particolare in Germania e nel Regno Unito che presentano rispettivamente il 19,6% e il 17,4% di connessioni 5G sul totale delle connessioni mobili, mentre in Italia si è fermi all’8,7%.

Le cause del divario tra l’Europa e il resto del mondo sono molteplici e varie, a partire dalla disponibilità tardiva delle frequenze 700 MHz per gli operatori italiani, la quale ha impedito un ampio sviluppo della copertura 5G nativa. In generale in Europa, le scelte effettuate circa le bande basse hanno ritardato l’implementazione della rete specialmente se confrontate con le decisioni prese negli Stati Uniti e in Cina, dove sono stati invece effettuati investimenti più rapidi da parte degli operatori.

Il 2022 ha visto, inoltre, sia la pubblicazione (a marzo) sia l’assegnazione (a giugno) dei due bandi per lo sviluppo delle reti 5G in Italia previsti all’interno del Piano Italia 5G del PNRR. Il primo, assegnato per 725 milioni di euro, prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili, allo scopo di ottenere un’infrastruttura molto meno limitata di quella in ponte radio, dal punto di vista dello sviluppo di applicazioni avanzate. Il secondo, invece, incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, ed è stato assegnato per circa 346 milioni di euro. Per raggiungere gli obiettivi al 2026 del piano Italia 5G i fondi del PNRR avranno un ruolo essenziale, aggiungendosi agli investimenti privati degli operatori.

Inoltre, il processo di standardizzazione della rete è in continuo sviluppo: i servizi 5G della “fase 1” (release 154), approvata nel 2019, e quello dei servizi 5G di “fase 2” (release 165), approvata nel 2020, sono stati rilasciati. Nel 2022 era previsto il completamento della “fase 3” del 5G (Release 17), per cui la parte funzionale è stata approvata a fine estate, completando così il quadro delle tre fasi principali del 5G. La parte di sviluppo del 5G Industrial, che si basa sulla Release 16, è oggi in pieno svolgimento con i primi progetti per i quali si riscontra una certa difficoltà a partire: questo in particolare è dovuto alla scarsa disponibilità di chipset conformi alla release 16 che permettono di sfruttare appieno le peculiarità del 5G.
La Release 17 rappresenta l’arrivo del mondo dei terminali a basso consumo energetico a complessità ridotta, con la localizzazione fine, fondamentale per molte applicazioni di tipo industriale e su cui, sicuramente, l’anno prossimo si vedrà finalmente avanzare qualcosa di interessante, considerato anche il tipo di posizionamento che c’è stato a livello internazionale rispetto agli obiettivi del mondo IoT industriale per la connettività avanzata 5G. Ovviamente, prosegue con grande intensità il cammino verso 5G Advanced, che rappresenta anche l’ambito su cui si sta sperimentando di più anche in vista di un’evoluzione completa della tecnologia, in altre parole, “oltre il 5G”. Con la 5G Advanced giungeranno importanti novità e alcune delle promesse fatte col 5G troveranno in realtà pieno compimento con la versione avanzata del protocollo, che comunque non arriverà prima del 2024.

 

1Commissione Europea, Digital Economy and Society Index, 2022
2GSMA Intelligence, Q1 2022
3Ookla, Report “Growing and slowing: the state of 5g worldwide in 2021”, 2021
4La fase 1 è caratterizzata da servizi a larga banda che sfruttano principalmente le nuove porzioni di spettro radio assegnate al 5G e la maggiore efficienza spettrale che si traduce in un significativo aumento della velocità (Broadband 5G)
5La fase 2 è focalizzata sull’aggiunta delle caratteristiche necessarie alle applicazioni industriali legate alla bassa latenza e all’elevata affidabilità (Industrial 5G)

A cura di

Claudio Conti

Claudio Conti

5G & Beyond, Extended Reality & Metaverse

Ricercatore Senior degli Osservatori 5G & Beyond e Extended Reality & Metaverse, si occupa inoltre della realizzazione del Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni in Italia.

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