Il contesto in cui i retailer si trovano ad operare sta cambiando profondamente. Da un lato la congiuntura economica negativa degli ultimi sei anni ha generato una progressiva diminuzione dei consumi (-0,9% rispetto ai primi nove mesi del 2013). Dall'altro, i comportamenti di acquisto dei consumatori si stanno modificando, sotto la spinta della rivoluzione digitale. In particolare esplode il fenomeno Mobile: in Italia nel 2014 si contano 45 milioni di smartphone e 11 milioni di tablet. Il 90% circa degli utenti smartphone utilizza il device all'interno del punto vendita e di questi il 42% lo usa per confrontare prezzi, il 30% per inviare messaggi o foto relative agli acquisti e il 25% per cercare informazioni aggiuntive sui prodotti appena visti. In questo contesto di forte trasformazione, i retailer sono chiamati a innovare e a considerare la tecnologia come uno strumento capace di abilitare nuove modalità di business. In Italia l'investimento in innovazione digitale è peò ancora limitato (pochi decimi di punto percentuale del fatturato) anche se cresce la consapevolezza da parte dei retailer della necessità di innovare: 3 retailer su 4 dichiarano di voler implementare ben 3 progetti nel 2015. Rimane ancora confuso il processo di innovazione digitale in Italia: tanti progetti, ma strategie poco chiare. L'innovazione digitale nel Retail potrebbe infatti essere definita come un mosaico ancora da comporre: i retailer italiani si orientano a fatica tra le numerose innovazioni digitali disponibili per la sostanziale assenza di una strategia complessiva di innovazione. Sono ancora pochi, nel nostro Paese, i retailer che hanno approcciato l'innovazione digitale in modo convinto e con una strategia chiara e di lungo termine. In questi pochi casi di eccellenza, giocano un ruolo fondamentale il commitment forte dei vertici aziendali e, laddove presente, la prospettiva internazionale dovuta al presidio di mercati piu? evoluti rispetto a quello italiano (ad esempio Francia, Germania, Giappone, UK e USA).