Apple Pay arriva in Italia. Ecco come funziona e cosa dobbiamo aspettarci

17 maggio 2017 / Di Valeria Portale / 0 Comments

Finalmente è realtà. Da oggi (17 maggio), e a due mesi dall’annuncio, è disponibile Apple Pay anche in Italia.

Si tratta del sistema sviluppato dall’azienda di Cupertino per effettuare pagamenti direttamente con iPhone o Apple Watch nei negozi o sugli store online. Gli italiani che possiedono un iPhone 6 (o superiore) e hanno come banca Unicredit o Carrefour banca, possono virtualizzare la propria carta e pagare utilizzando l’impronta digitale. Per chi ha un iPhone 6, ma un’altra banca, e non vuole attendere, può associare la propria carta di pagamento al wallet Boon (un conto prepagato virtuale – già disponibile in Francia, Regno Unito e Svizzera – che può essere aperto anche in Italia e associato alla propria carta di credito o di debito per ricaricarlo). Apple ha annunciato che a breve anche altre banche aderiranno al servizio e si potranno virtualizzare altre carte (American Express, CartaBCC, Expendia Smart, Fineco bank, Hype, Mediolanum banca, N26, Widiba). 

Apple Pay è un servizio atteso da tempo, dato che è stato lanciato negli Usa nel 2014 e poi progressivamente esteso in Australia, Canada, Cina, Francia, Giappone, Hong Kong, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito, Russia, Singapore, Spagna, Svizzera, Taiwan. L'Italia è 16esimo Paese conquistato.

Il servizio funziona nei negozi fisici, ma non solo (sul sito di Apple molti i brand italiani di esercenti che aderiscono all’iniziativa consentendo anche i pagamenti online). Il pagamento in negozio è semplice: è sufficiente avvicinare il telefono al terminale POS come fosse una carta contactless, si darà l’ok al pagamento. Per evitare sventure, è necessario che lo smartphone riconosca il proprietario. E ciò sarà possibile con l’attivazione del touch ID (l'impronta digitale, per intenderci).

Cosa dobbiamo aspettarci

Nei prossimi mesi ne vedremo delle belle. La sfida sul Mobile Payment avrà davvero inizio. Apple è il primo grande attore internazionale a sbarcare nel nostro Paese. E molto probabilmente Samsung Pay e Android Pay seguiranno a ruota (Samsung ha già annunciato che arriverà da noi entro la fine del 2017). Ci troviamo davanti a un settore composto da diversi attori: dai produttori di telefoni (Apple, Huawei, Samsung, Xiao-mi), ai fornitori di sistemi operativi (Android e Microsoft), fino agli operatori telefonici (Vodafone). Un quadro variegato, dunque. Quello che accomuna tutti è la scelta della tecnologia NFC.

E le banche? Non stanno di certo a guardare, smaniose di non perdere il presidio dei loro clienti. Per questo dobbiamo attenderci (e sta già succedendo) una risposta bancaria forte in ambito Mobile Wallet. Una risposta che può essere fatta da collaborazione con gli attori dell’ecosistema Mobile, ma anche da progetti autonomi. La concorrenza è agguerrita e le banche italiane sono pronte.

È prematuro, adesso, decretare vincitori e vinti. Ma sarà molto interessante capire quel che succederà.

  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Innovative Payments e dell'Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano